Robydamatti: non solo sport agonistico
Lo sport, a qualsiasi livello, è sinonimo di rivincita personale e strumento per superare i propri limiti.
Lo sport, a qualsiasi livello, è sinonimo di rivincita personale e strumento per superare i propri limiti.
Lo sport, a qualsiasi livello, è sinonimo di rivincita personale e strumento per superare i propri limiti.
Roberto Bruzzone, soprannominato Robydamatti, ha aperto le porte del trekking estremo alle persone con protesi da cammino.
«Dopo una breve pratica con l’atletica, che all’inizio del Ventunesimo Secolo era una delle poche certezze sportive per persone con disabilità, ho capito che l’a- nello rosso non faceva per me e che avevo bisogno di stare a contatto con la natura».
Dal 2000, Robydamatti è improvvisamente senza la gamba destra, amputata da sotto il ginocchio. All’inizio è stata dura usare la protesi, ma la tecnologia gli ha permesso di iniziare le sue avventure in giro per il mondo, superando ogni limite.
«Ad agosto 2006 sono stato in grado di scalare il Gran Paradiso, raggiungendo i 4.000 metri di quota. Accorgendomi però che avevo percorso solo dieci chilometri, ho cominciato a progettare nuove imprese per l’anno successivo».
Da segnalare il cammino di Santiago De Compostela, dove Robydamatti ha percorso 781 chilometri in 26 giorni (media di una persona normodotata). Oppure la scalata del Kilimangiaro, diventando il primo disabile al mondo a impiegare tre giorni nella via diretta più complessa per scalare la montagna.