Alimentazione: come gestire il diabete mellito di tipo 1

Terapia insulinica e calcolo dei carboidrati per chi soffre di diabete mellito di tipo 1

Alimentazione: come gestire il diabete mellito di tipo 1

Terapia insulinica e calcolo dei carboidrati per chi soffre di diabete mellito di tipo 1

Nel quarto appuntamento del format WimedYou “Lettera alla dietista” la dottoressa Anna Menasci risponde alle domande legate a un argomento delicato, ovvero il diabete mellito di tipo 1 (DM1). Il Ministero della Salute lo definisce come “patologia cronica, autoimmune, nella quale il pancreas non è più in grado di produrre l’insulina”. 

Il DM1 rappresenta circa il 10% dei casi di diabete e insorge in giovane età, solitamente durante l’adolescenza ma ci sono anche casi di neonati (per questo viene chiamato anche diabete giovanile). Altra caratteristica è l’insulino-dipendenza, perché l’unico trattamento disponibile è quello con insulina. 

1. QUALI SONO I VANTAGGI DELL’UTILIZZO DEL MICROINFUSORE PER LA TERAPIA INSULINICA?

Innanzitutto è importante sapere che l’infusione di insulina con microinfusore eroga insulina sia in modo continuo ad una velocità basale costante, sia in bolo, ossia una maggiore quantità di insulina somministrata in un’unica soluzione prima di un pasto. 

In questo modo, i pazienti che utilizzano il microinfusore hanno il vantaggio di:

  • poter programmare diverse velocità di infusione basale di insulina nei vari momenti della giornata, a seconda delle proprie esigenze, migliorando il compenso glicemico e la qualità della vita; 
  • utilizzare meno insulina rispetto alla terapia multiniettiva.

L’insulina basale delle 24 ore è in genere il 50% della dose giornaliera complessiva prevista per il paziente, mentre il rimanente 50% viene suddiviso nei boli pre-pasto con percentuali rispettivamente del 15-20-15% circa.

2. ESISTE UN MODO SEMPLICE PER CALCOLARE I CARBOIDRATI?

I carboidrati (CHO) modificano la glicemia postprandiale, determinando il bolo di insulina da somministrare. Il conteggio dei carboidrati, quindi, è di fondamentale importanza per gestire il diabete mellito di tipo 1. Ecco alcuni consigli pratici:

  • Sapere riconoscere gli alimenti che contengono i CHO: ad esempio sono ricchi di carboidrati i cereali e derivati (pasta, pane, biscotti, dolci e altri prodotti da forno), ma anche la frutta e derivati, il latte, lo yogurt, bibite, legumi. Gli unici alimenti che fanno eccezione sono quelli proteici (carne, pesce, uova, formaggi, affettati) e le verdure; 
  • Abituarsi a misurare le quantità corrette di alimenti da mangiare: all’inizio è necessario utilizzare la bilancia, ma col tempo si è in grado di fare una stima delle grammature con l’ausilio di misure casalinghe come il cucchiaio, il mestolo, la tazza;
  • Calcolare i CHO contenuti in una porzione: basta consultare la banca dati dei valori nutrizionali del CREA, leggere le etichette degli alimenti oppure scaricare una delle applicazioni create ad hoc per il calcolo dei CHO (Conta su di me, Dietometro…);
  • Una volta calcolati i CHO, bisogna stabilire di volta in volta la giusta quantità di insulina da somministrare: per farlo, basta dividere i grammi di carboidrati assunti nel pasto per il rapporto insulina-carboidrati (stabilito dal team diabetologico).

3. OLTRE AI CARBOIDRATI, ESISTONO ALTRI FATTORI CHE POSSONO INFLUENZARE LA RISPOSTA GLICEMICA?

Sì, esistono e sono ad esempio:

  • I grassi;
  • Le proteine;
  • Le fibre;
  • L’indice glicemico;
  • Le alterazioni ormonali;
  • L’attività fisica;
  • I fattori stressogeni (dal punto di vista psicologico): paure, ansie, esami scolastici e/o lavorativi.

Nonostante ciò, i carboidrati rappresentano sempre l’elemento principe nella variazione della glicemia postprandiale. Il calcolo dei CHO, quindi, rimane lo strumento più valido e affidabile per gestire il diabete mellito di tipo 1.

Anna Menasci
Dietista, specializzata in nutrizione nelle malattie renali, dialisi e diabete 1-2. Eroga consulenze nutrizionali per il dimagrimento e si occupa dell’educazione alimentare di bambini e donne in gravidanza. È Consigliere Commissione d’Albo Dietista Ordine TSRM PSTRP PI-LI-GR.

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