Negli ultimi anni si sono diffusi diverse tipologie di sale, di colori e origini diverse: dal sale rosa dell’Himalaya, al sale Blu della Persia o grigio della Bretagna. La colorazione del sale dipende dalla presenza di residui di minerali a cui viene spesso attribuita un’accezione salutistica; in realtà la percentuale presente risulta insufficiente per apportare reali benefici sulla salute.
Attenzione quindi a non esagerare con le dosi.
Lo stesso discorso vale per il sale marino e lo iodio, nonostante le autorità sanitarie abbiano scelto il sale per introdurre lo iodio nell’alimentazione della popolazione e soddisfarne così il fabbisogno, visto che nel nostro Paese è molto diffusa la carenza di Iodio e l’insorgenza del gozzo tiroideo.
Anna Menasci
Dietista, specializzata in nutrizione in malattie renali, dialisi e diabete 1-2. Eroga consulenze nutrizionali per patologie, per il dimagrimento e si occupa dell’educazione alimentare di bambini e donne in gravidanza. È Consigliere Commissione d’Albo Dietista Ordine TSRM PSTRP PI-LI-GR.