Sagre di paese, manifestazioni culturali all’aperto come spettacoli, concerti… L’estate è il periodo ideale per organizzare eventi di questo tipo che coinvolgono tutta la comunità. O almeno così sembra all’apparenza. Molte persone con esigenze specifiche legate all’accessibilità infatti si trovano costrette a rinunciare a queste occasioni di svago e intrattenimento perché impossibilitate a partecipare.
Attenzione: è importante specificare che quando si parla di esigenze specifiche non bisogna limitarsi a considerare le persone con disabilità visibili e non visibili. Tra queste rientrano anche le famiglie con bambini piccoli, le donne in gravidanza, le persone anziane o con allergie o intolleranze alimentari.
È necessario quindi ripensare all’organizzazione degli eventi in un’ottica di inclusione e accessibilità. Come? Ci ha pensato William Del Negro, presidente di Willeasy srl, startup a vocazione sociale e dell’associazione #Iocivado, creando la prima “Guida per progettare e realizzare manifestazioni all’insegna di accessibilità e inclusione” scaricabile gratuitamente.
«L’idea nasce da un’esigenza personale, visto che convivo con una forma di nanismo. Grazie al team di Willeasy e #Iocivado siamo riusciti a creare questa guida per stimolare gli organizzatori di eventi a essere più inclusivi in ogni fase: dalla progettazione alla realizzazione, verifica e comunicazione».
Rendere un evento accessibile a tutti non significa solo abbattere le barriere architettoniche o rispettare le normative vigenti ma anche fornire tutte le informazioni legate ai servizi e soluzioni disponibili circa l’accessibilità dell’evento.
«L’accesso all’informazione è uno dei 4 pilastri dell’accessibilità di un evento. Le persone hanno bisogno di avere informazioni chiare, affidabili e aggiornate sullo stato di accessibilità per decidere se partecipare o meno. Queste devono essere comunicate con largo anticipo, soprattutto se si tratta di manifestazioni ricorrenti che apportano dei miglioramenti dei livelli di accessibilità».
La stessa importanza dev’essere data alla comunicazione sul luogo dell’evento attraverso l’uso di segnaletica e cartellonistica per indicare informazioni o segnalare i servizi disponibili come: percorsi accessibili, parcheggi riservati, presenza di fasciatoi nei bagni, disponibilità di cibi senza allergeni, etc..
Organizzare un evento inclusivo significa quindi mettere al centro la persona e le sue esigenze per massimizzare la qualità della sua esperienza. Questo ha un forte impatto etico e sociale, perché favorisce la diffusione della cultura dell’accessibilità e del pensiero inclusivo tra i partecipanti e gli organizzatori.
«Abbiamo presentato la guida alla regione Friuli Venezia Giulia, che ha poi deciso di aggiornare la legge regionale relativa ai contributi offerti agli organizzatori di eventi per migliorare la sicurezza. Oggi è previsto un contributo di 3.000€ annui a tutte le associazioni che decidono di migliorare anche l’accessibilità degli eventi che organizzano».