ADAPTIVE FASHION, VERSO UNA MODA PIÙ INCLUSIVA
Una moda accessibile a tutti? Da oggi è possibile
Una moda accessibile a tutti? Da oggi è possibile
Una moda accessibile a tutti? Da oggi è possibile
In questi mesi, WimedYou si è soffermata spesso sul concetto di inclusione e sull’importanza di rendere accessibili a tutti beni e servizi indispensabili per vivere il quotidiano senza sentirsi esclusi o dipendenti da altri.
Come spesso accade, però, spesso si focalizza l’attenzione “solo” su quelli che vengono definiti i diritti fondamentali, come la mobilità o l’accesso all’istruzione e alla cultura, lasciando in secondo piano aspetti più profondi legati ad esempio all’espressione di sé.
Esistono diverse forme di espressione del proprio essere e della propria personalità; tra queste rientra sicuramente il modo di vestirsi e quindi la possibilità di seguire la moda del momento oppure andare contro corrente e scegliere un proprio stile.
L’obiettivo dell’adaptive fashion è proprio questo: rendere la moda accessibile anche alle persone con disabilità rendendola funzionale e esteticamente gradevole. Questa “moda flessibile” tiene conto non solo di disabilità fisiche ma anche cognitive: addio quindi a zip, spille, etichette abrasive, scarpe con i lacci, tessuti in eccesso per dare spazio a soluzioni che facilitino l’atto di vestirsi.
In realtà bastano piccoli accorgimenti, come ad esempio:
Rimanendo in tema di grandi brand, anche Tommy Hilfiger ha realizzato un’intera gamma per donne, uomini e bambini che si adatta alle esigenze di tutti senza cambiare lo stile o la qualità dei tessuti utilizzati.
Esistono però anche tante altre realtà internazionali che con i loro capi riescono a venire incontro alle esigenze di specifiche disabilità o target:
In Italia, invece, l’unica azienda che realizza abbigliamento per persone con patologie invalidanti è Lydda Wear “Vestirsi Diversamente”, con sede in provincia di Padova. Un’idea dell’imprenditore e stilista italiano Pier Giorgio Silvestrin che da oltre 15 anni si impegna a realizzare “capi accessibili, a prezzi accessibili, con soluzioni accessibili per gestire la quotidianità nel modo più semplice e pratico possibile” senza rinunciare allo stile.
Finalmente il mondo della moda ha cominciato ad aprire gli occhi e a capire l’importanza di soddisfare le esigenze di tutti. Si tratta però di un mercato nuovo, ancora di nicchia e per molti inesplorato, che invece avrebbe bisogno di maggiore visibilità visto che interessa circa un miliardo di persone.
In questo contesto, i social network possono dare una grande mano: è proprio quello che fa Abilitee, un brand di moda adattiva e accessori per persone con disabilità o malattie croniche che attraverso il canale Instagram parla anche di tematiche quali disabilità, accessibilità e inclusione con un linguaggio e una grafica allegra e fresca.
Non solo. Sul profilo @accidentallyadaptive il brand mostra quali vestiti “normali” possono essere usati dalla sua community sulla base delle singole esigenze e in che modo indossarli, favorendo anche in questo caso una maggiore inclusione.