Turismo accessibile, gli sviluppi
Nasce un nuovo progetto per promuovere il turismo accessibile anche in montagna e al lago
Nasce un nuovo progetto per promuovere il turismo accessibile anche in montagna e al lago
Nasce un nuovo progetto per promuovere il turismo accessibile anche in montagna e al lago
Turismo, cultura e accessibilità. Ecco i tre pilastri alla base del progetto S.T.A.I. (Servizi per un Turismo Accessibile e Inclusivo) promosso da Regione Lombardia, in collaborazione con le principali associazioni che si occupano di disabilità. L’iniziativa ha l’obiettivo di definire delle linee guida da seguire per rendere le località turistiche accessibili, in particolare quelle lacustri e montane. Quali sono? Andiamo a scoprirle insieme:
1. GARANTIRE ACCESSIBILITÀ E FRUIBILITÀ DI SPAZI, AMBIENTI, PERCORSI, ITINERARI E SERVIZI TURISTICI
L’accessibilità e fruibilità non riguarda solo la realizzazione di opere infrastrutturali per abbattere le barriere architettoniche ma interessa anche quegli interventi volti a migliorare l’orientamento e la comunicazione.
Per fare qualche esempio, nei percorsi turistici montani e lacustri non basta sistemare la pavimentazione ma occorre anche prevedere delle linee guida naturali e pavimentazioni tattilo-plantari, dei punti di sosta e servizi igienici adeguatamente attrezzati.
A livello di comunicazione, invece, è importante mettere a disposizione le informazioni utili attraverso Info Point turistici locali o contenuti informativi che sfruttano le molteplici modalità di linguaggio: la CAA (Comunicazione Aumentativa e Alternativa) il linguaggio Easy to read, video interpretariato LIS a distanza, sottotitolazione e mappe tattili.
2. ACCESSO AI SERVIZI SANITARI
L’accesso ai servizi sanitari è un aspetto che non sempre viene preso in considerazione per l’organizzazione di una vacanza ma risulta di fondamentale importanza per chi ha fragilità. In tal senso, il progetto S.T.A.I. punta sulla promozione dell’APP “112 Were Are U” di AREU, un’applicazione telefonica per le chiamate di emergenza che si collega al Numero Unico dell’Emergenza 112 inviando la localizzazione della persona che sta richiedendo il servizio.
3. FORMAZIONE OPERATORI TURISTICI
Oltre alle barriere “fisiche” e “comunicative” è importante abbattere anche quelle barriere culturali. Come? Attraverso la formazione di personale qualificato e capace di accogliere turisti con disabilità. Nello specifico il progetto coinvolge le seguenti figure professionali:
4. PERCORSI DI INSERIMENTO LAVORATIVO
Il turismo dev’essere accessibile anche da un punto di vista lavorativo: per questo, il progetto prevede anche percorsi di tirocinio per le persone con disabilità per facilitare il loro inserimento nel mondo del lavoro. Tra gli ambiti lavorativi di interesse ci sono l’accoglienza turistica (ad esempio negli infopoint), la guida turistica o servizi ricettivi e di ristorazione.
Al momento il modello S.T.A.I. coinvolge le città di Bergamo e Brescia, vista la loro grande visibilità grazie all’evento “Bergamo-Brescia Capitali italiane della cultura per il 2023”. L’idea però è di estenderlo a tutte le province lombarde in vista anche delle Olimpiadi e Paralimpiadi Milano-Cortina nel 2026.