Senior technology

Idee, soluzioni, proposte, progetti per rendere l’accesso al digitale accessibile a ogni età, compresi i senior

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Idee, soluzioni, proposte, progetti per rendere l’accesso al digitale accessibile a ogni età, compresi i senior

Oggi la tecnologia può dare all’anziano risposte concrete ed efficaci a stati di solitudine, bisogno di salute, gestione di emergenze. Non solo. Può essere uno strumento di difesa da truffe, fake news e disinformazione.

L’attenzione della categoria senior alla tecnologia è infatti altissima: l’80% della popolazione con più di 60 anni ha utilizzato Internet almeno una volta, grazie soprattutto all’esponenziale diffusione di soluzioni dedicate.

Nonostante ciò, rimane il divario digitale tra le varie fasce di popolazione. Ecco i risultati di un’indagine pubblicata nei mesi scorsi dall’Agenzia Europea per i Diritti Umani:

  • solo il 10% della popolazione anziana che usa Internet è di età compresa tra i 65 e i 74 anni, mentre solo il 2% ha oltre 75 anni;
  • il 46% degli over 75 ha accesso ai servizi di home banking o acquista online, contro l’81% dei giovani

L’Istat, invece, certifica che dopo i 75 anni le donne abbandonano la Rete, quando rappresentano la metà dei fruitori tra i 45 e i 75 anni di età.

Per questo motivo, sono nati progetti di inclusione e contrasto all’isolamento digitale su tutta la Penisola. Uno tra questi è “Nonni su Internet” della Fondazione Mondo Digitale, la cui chiave di successo risiede nella possibilità di relazione, di interazione e nel mutuo scambio tra generazioni diverse. Cecilia Stajano, Innovation Community Manager della Fondazione afferma che:

«Gli anziani nel rapporto con la tecnologia non vogliono saper fare tutto, ma ottenere ciò che gli serve».

Tra i bisogni dell’anziano, rientra sicuramente la cura della propria salute: nasce così l’E-Health, ovvero quel patrimonio di risorse, tecnologie e soluzioni applicate alla salute e alla sanità in generale.

Una grossa fetta è rappresentata dalla telemedicina, che comprende servizi sanitari e cure a distanza, nonché la diagnostica domiciliare. Uno strumento che consente di:

  • assicurare equità nell’accesso alle cure nei territori remoti;
  • supportare la gestione delle cronicità;
  • accedere all’alta specializzazione;
  • avere una continuità della cura attraverso il confronto disciplinare;
  • offrire servizi di emergenza/urgenza.

In questo contesto nasce MoveCare, progetto finanziato dalla Comunità europea e coordinato dall’Università degli Studi di Milano. La piattaforma MoveCare consente agli anziani di entrare a far parte di una rete sociale online dove attività di stimolo sono inquadrate da un sistema intelligente per il monitoraggio e l’assistenza. Questo è possibile grazie all’integrazione di tecnologie Web con un sistema robotico e di monitoring installato in casa.

La telemedicina diventa così la più vasta industria sanitaria, dopo quella farmaceutica e dei dispositivi medici. Il bello della digital senior technology, però, deve ancora venire.

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