Una rivoluzione chiamata tecnologia

Nuovi materiali, 3D, IoT, Big Data sono tra le innovazioni che stanno rinnovando l’healthcare

Una rivoluzione chiamata tecnologia

Nuovi materiali, 3D, IoT, Big Data sono tra le innovazioni che stanno rinnovando l’healthcare

Recuperare funzioni che una volta erano considerate perdute, aprire scenari mai prima ritenuti possibili, ridando speranza e un orizzonte nuovo a persone con limitate o compromesse capacità motorie. La tecnologia è come la natura umana, fa il suo corso e non smette di evolvere. 

Risale a febbraio la notizia di un giovane che, rimasto immobilizzato in seguito a un incidente, è tornato a camminare grazie a elettrodi impiantati nel midollo che hanno riportato l’attività nei suoi muscoli. 

Si tratta di una sfavillante combinazione di biologia e tecnologia, ma quest’ultima viene sempre più utilizzata in combinazione con tutte le discipline mediche. 

Nella tecnica ortopedica, ad esempio, quella tecnologica è una rivoluzione appena agli albori. Le prime pedane baropodometriche risalgono “solo” a quarant’anni fa, mentre oggi si assiste a possibilità di lavoro interessanti riguardanti il piede per l’acquisizione di dati 3D o la creazione di corsetti per scoliosi. Per altri ausili o dispositivi, però, mancano ancora dei materiali adeguati e la sperimentazione è ancora in atto.

Investire in R&D

In questo contesto, WimedYou ha deciso di intervistare Federico Perego, responsabile vendite di Permedica Orthopaedics, azienda produttrice di protesi per spalla, anca e ginocchio sia per casi da primo impianto sia per revisione.

«Per un’azienda come la nostra le nuove frontiere sono rappresentate nel settore ortopedico da un ulteriore sviluppo dell’artroplastica, ovvero la ricostruzione o sostituzione chirurgica dei capi articolari danneggiati, al fine di ristabilire il corretto funzionamento dell’articolazione stessa».

Permedica Orthopaedics nasce nel 1986 e oggi conta 160 dipendenti tra la sede di Merate (Lecco) e le filiali estere e un fatturato consolidato di 28 milioni di euro.

Rappresenta una realtà di punta del miglior Made in Italy, e da sempre fa la differenza puntando su Ricerca&Sviluppo, creando start up innovative per presidiare ulteriori settori emergenti.

«Osseointegration, ad esempio, offre un aggancio diretto all’arto amputato per la componente protesica esterna, attraverso l’impianto di un dispositivo intramidollare. È una tecnologia rivoluzionaria per i pazienti amputati all’arto inferiore o all’arto superiore e, come tutta la tecnologia che sviluppiamo, ha l’ambizione e il fine ultimo di far dimenticare al paziente di aver subito l’intervento».

Perego spiega che in oltre un decennio di attività ha visto cambiare molto velocemente non solo il settore ma la sua stessa azienda. Permedica è infatti in costante ricerca di nuove soluzioni che riguardano il ciclo produttivo, il design, che fanno leva sull’additive manufacturing e altre tecnologie pioneristiche come la finitura e la forgiatura per definire prototipi che si trasformeranno in prodotti del futuro.

La parola “tecnologia”, dunque, in questi settori apre scenari ancora tutti da esplorare, che con l’utilizzo sempre più massiccio dei Big Data porteranno a definire performance di dispositivi, robot, protesi e ausili sempre più notevoli. 

Scenari affascinanti e ricchi di prospettive, che appaiono forieri di opportunità di miglioramento della qualità della vita per i pazienti, al centro di ogni progetto, ma che possono rivelarsi anche un volano dal punto di vista economico e occupazionale.

Idee Made in Italy

«Data l’ottima preparazione su questi temi degli studenti che escono dalle università italiane, il ruolo dei professionisti e dei ricercatori italiani potrebbe dare molte opportunità di sviluppo. Persiste tuttavia la cronica disattenzione delle istituzioni governative relativamente a incentivi per le aziende che fanno R&D, situazione che di fatto limita la crescita dell’Healthcare nazionale».

Ancora una volta, dunque, le imprese devono fare da sé, contando esclusivamente su risorse, energie e visione proprie, magari confrontandosi con le migliori esperienze internazionali. 

Il Sales Manager di Permedica ritiene di particolare valore i paesi nel mercato APAC, ovvero quelli dell’area asiatica e del Pacifico, tra cui spicca l’Australia. Qui il registro di dispositivi medici è talmente rinomato in tutto il mondo da costituire un vero e proprio punto di riferimento anche per gli altri paesi.

«La certificazione certo è un fattore importante, ma biomeccanica e materiali sono considerati di fatto la base per un prodotto di qualità. Il follow up clinico, invece, ovvero la risultanza dell’effettiva efficacia di quel dispositivo da un punto di vista medico, è il metro di misura più rilevante per dare evidenza che il dispositivo registra un’ottima performance».

Menti e prodotti italiani, dunque, fanno la differenza, ma in un mondo globale e costantemente interconnesso, l’orizzonte – tecnologico, di mercato e di prospettiva – per fare la differenza, deve essere sempre un po’ più in là.

Federico Perego

Sales Manager Permedica
www.permedica.it

Guarda la videointervista

L’intervista a

Federico Perego

Sales Manager Permedica

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