Spesso abbiamo sentito dire questa frase, che risulta totalmente infondata poiché bere troppa acqua, così come berne troppo poca, è nocivo per la salute. Un eccessivo consumo di acqua comporta una maggior diluizione di quegli elettroliti che regolano i liquidi intra ed extracellulari, ossia il sodio e il potassio. I sintomi di un’eccessiva idratazione sono:
A questi si aggiungono una serie di problemi legati al corretto funzionamento degli organi: tra questi rientrano un’eccessiva sudorazione, problemi di insonnia perché l’acqua in quantità eccessive agisce in maniera negativa sull’ormone che regola l’attività dei nostri reni mentre dormiamo. Non solo. Il sistema cerebrale fa fatica a controllare la gestione dei liquidi all’interno del nostro organismo, mentre Il cuore potrebbe dover pompare sangue troppo diluito, con conseguenti problemi cardiologici.
La Società Italiana di Nutrizione Umana (SINU) mette a disposizione i valori di riferimento per un’assunzione giornaliera adeguata di acqua, in condizioni di temperatura ambientale temperata e moderati livelli di attività fisica. Tali valori includono oltre all’acqua potabile, anche quella contenuta nelle bevande di ogni genere e negli alimenti (clicca qui per vedere la tabella).
Attenzione: chi soffre di calcolosi renale ha un fabbisogno idrico maggiore, per cui nella pratica clinica si consiglia di bere acqua sufficiente a produrre 2 litri di urina al giorno.
Il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (CREA) mette a disposizione delle linee guida da seguire per non eccedere con l’assunzione di acqua:
Anna Menasci
Dietista, specializzata in nutrizione in malattie renali, dialisi e diabete 1-2. Eroga consulenze nutrizionali per patologie, per il dimagrimento e si occupa dell’educazione alimentare di bambini e donne in gravidanza. È Consigliere Commissione d’Albo Dietista Ordine TSRM PSTRP PI-LI-GR.