Paralimpiadi, parola ai protagonisti

WimedYou svela le emozioni e i retroscena delle Paralimpiadi di Tokyo 2020 attraverso la voce degli atleti azzurri

Paralimpiadi, parola ai protagonisti

WimedYou svela le emozioni e i retroscena delle Paralimpiadi di Tokyo 2020 attraverso la voce degli atleti azzurri

Il 2021 sarà sicuramente ricordato come l’anno magico dello sport per l’Italia. Gli azzurri hanno collezionato un successo dopo l’altro, dalla conquista degli Europei di calcio, alle Olimpiadi fino alle Paralimpiadi, posizionandosi ai primi posti a livello internazionale. Una vera e propria ventata di aria fresca che ha anche avuto ottime ripercussioni sull’economia del nostro Paese.

Prima ancora che tutto questo avvenisse, WimedYou si era già interessata allo sport e all’importanza di praticarlo, sia a livello agonistico che amatoriale, intervistando figure di riferimento del settore e proponendo ai propri lettori soluzioni accessibili a tutti.

In quest’ambito, impossibile non parlare dell’appuntamento più atteso dagli sportivi disabili e non solo, ovvero le Paralimpiadi di Tokyo, senza però poter sperare in un successo di questo calibro: 69 medaglie totali, di cui 14 ori, 29 argenti e 26 di bronzo

Un record assoluto, che aiuta a rafforzare l’immagine di forza e resilienza degli atleti con disabilità che si sta sempre più diffondendo in tutto il mondo. 

Per questo, è fondamentale non spegnere i riflettori ma continuare a parlare delle storie di queste persone che, nonostante le difficoltà, sono riuscite a raggiungere i massimi livelli nello sport.

Il pre Paralimpiadi

Facciamo però un passo alla volta, partendo dal racconto dei preparativi necessari per affrontare una competizione di questo calibro, posticipati di un anno a causa della pandemia da Covid-19. Ce ne parla Monica Contrafatto, atleta azzurra e medaglia di bronzo ai 100mt:

«Io venivo da un infortunio avvenuto nel 2019, quindi, per assurdo, l’anno di pandemia mi ha aiutato a recuperare».

Era in una condizione simile anche Francesca Cipelli, specializzata nel salto in lungo e nono posto alle ultime Paralimpiadi, che racconta:

«Quest’anno ho vissuto sulle montagne russe perché ho avuto un infortunio a fine febbraio che mi ha impedito di allenarmi in pista fino a metà giugno. Ho tentato il tutto e per tutto il 22 luglio, in occasione del XXXII Meeting Arcobaleno AtleticaEuropa, e ce l’ho fatta a prendere uno dei pochissimi posti disponibili».

Martina Caironi, un volto già noto ai lettori di WimedYou, che a Tokyo si è conquistata due argenti nelle sue specialità, il salto in lungo e i 100mt, ha dovuto invece fare i conti con una squalifica per doping nel 2019, che poi si è dimostrata infondata. A tal proposito, ha spiegato:

«La squalifica è stata subito ridotta, ma l’ho comunque sofferta da tanti punti di vista. Quando ti succede una cosa del genere, per quanto venga comprovata la buona fede e l’uso terapeutico di una pomata, ti rimane comunque quel marchio».

Sono molte le difficoltà quotidiane che ogni sportivo deve affrontare, ma ciò che fa la differenza è lo spirito con cui si cerca di superare gli ostacoli. È proprio quello che ha fatto anche Ambra Sabatini, oro paralimpico nei 100mt, nonostante l’incidente che le ha provocato l’amputazione della gamba risalga solo a giugno 2019:

«Da una parte per me è stato più facile perché già in passato l’atletica è stata per me un punto di riferimento; avevo già le basi, lo schema motorio per cui per me era scontato tornare a correre. Sicuramente quando ero in ospedale vedere i video di Martina Caironi e Monica Contrafatto che correvano a Rio e tutte le loro vittorie mi hanno ispirato moltissimo. Ho capito che si poteva ancora correre e si poteva correre veloce, soprattutto».

In partenza per Tokyo

Arriviamo ora alle emozioni che i protagonisti della manifestazione a “tre gocce” hanno provato al momento della partenza per la capitale del Giappone. Antonio Fantin, nuotatore italiano e attuale campione paralimpico nei 100m stile libero ci racconta:

«Questa esperienza a Tokyo è un qualcosa di nuovo e di molto più grande rispetto a quello a cui ero abituato. Poterla condividere con un grande gruppo come quello della Nazionale italiana è veramente qualcosa che rende tutto super emozionante».

Amicizia, sostegno reciproco ma anche tanta sana rivalità sono alla base di ogni competizione che coinvolge gli atleti di questo calibro. Ne parla a WimedYou Bebe Vio, campionessa paralimpica italiana che dopo Rio si è conquistata nuovamente l’oro nel fioretto femminile categoria B, battendo l’atleta cinese Jingjing Zhou:

«Io e lei siamo amiche, ma solo quando non indossiamo le maschere. In questi cinque anni abbiamo studiato molto ogni partita che avevamo una contro l’altra perché ogni sfida è diversa dall’altra».

Le emozioni post gara

Il medagliere azzurro non era mai stato così ricco dalle Paralimpiadi di Seul del 1988; per Antonio Fantin e Ambra Sabatini, in aggiunta, è stato il primo oro della loro vita. Ecco il commento di Antonio:

«Ho vinto la mia prima medaglia a una Paralimpiade e che questa sia d’oro è qualcosa di incredibile, così come migliorare il mio record del mondo e siglare anche il record paralimpico».

Ambra ha avuto anche la fortuna di condividere questa vittoria insieme alle sue compagne di squadra Martina Caironi e Monica Contrafatto, registrando una storica tripletta in una gara di atletica leggera. A tal proposito, Ambra racconta:

«È stato bellissimo. Veramente non ci sono parole per descriverlo: vincere la medaglia d’oro al fianco di queste due atlete fantastiche è stato meraviglioso. È stata una gara molto competitiva e sono contenta di essere qui con loro».

Per altri, invece, Tokyo è stata una riconferma dei risultati ottenuti nelle scorse competizioni, come per Bebe Vio, che ci ha parlato della sua reazione dopo aver scoperto di aver vinto:

«Dopo pochi secondi di silenzio completo ho cominciato a urlare e abbracciare il mio allenatore perché non riuscivo a crederci».

Per altri ancora, purtroppo, la gara a “tre gocce” è stata una delusione, ma solo a livello di esito finale. È il caso di Francesca Cipelli, la quale ancora fresca del suo nuovo record italiano, non ha raggiunto il podio.

«La gara non è andata molto bene perché il mio obiettivo era migliorare il 4.12m del 22 luglio che mi ha portato qua, purtroppo non ci sono riuscita. Nonostante ciò, ho gestito bene la tensione e non posso non ritenermi soddisfatta: l’esperienza in sé è la prova che sono fatta per un contesto internazionale e costituisce per me un bagaglio di esperienza in più fondamentale».

Monica Contrafatto, Ambra Sabatini e Martina Caironi

Bronzo, oro e argento nei 100m categoria T63

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Bebe Vio

Oro fioretto femminile categoria B

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Francesca Cipelli

Nono posto salto in lungo categoria T73

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Antonio Fantin

Oro stile libero maschile categoria S6

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Fonti:
TESTI:
interviste post gara Stefano Scarpitti

PHOTO CREDITS:
Ufficio Stampa CIP
Mauro Ujetto

SCLEROSI MULTIPLA E SPORT, UN LEGAME POSSIBILE

Per la Giornata Mondiale della Sclerosi Multipla, la storia di Maria Luisa Garatti

Ambra Sabatini, Martina Caironi, Monica Contrafatto

Oro scherma in carrozzina, fioretto femminile

Francesca Cipelli – 9º posto Salto in lungo T37

Francesca Cipelli – 9º posto Salto in lungo T37