Prevenire la stitichezza con il cibo, è possibile?

La dietista Anna Menasci svela come l’alimentazione può essere un toccasana contro la stitichezza

Prevenire la stitichezza con il cibo, è possibile?

La dietista Anna Menasci svela come l’alimentazione può essere un toccasana contro la stitichezza

La stitichezza o stipsi viene comunemente definita come una difficoltosa o infrequente evacuazione con sensazione di incompleto svuotamento intestinale che può impattare notevolmente sulla qualità della vita. 

È una problematica molto frequente che interessa circa il 15% della popolazione, per lo più donne, ma la percentuale arriva al 20-40% negli ultra 65enni. È più frequente in chi è depresso o sottoposto a stress psicologici.

 

1. Come si fa a capire se si soffre di stipsi?

Secondo i criteri di Consensus Conference sui Criteri Diagnostici dei Disturbi funzionali dell’Intestino Roma II una persona si dice affetta da stipsi quando ha avuto nel corso dell’ultimo anno, per 12 o più settimane (non per forza consecutive):

  • meno di 2 evacuazioni alla settimana 

oppure:

  • almeno 2 dei seguenti sintomi, senza utilizzare lassativi e nel 25% delle evacuazioni:
    • Difficoltà di evacuazione;
    • Feci dure e caprine;
    • Sensazione di evacuazione incompleta;
    • Sensazione di ostruzione retto-anale;
    • Necessità di manovre digitali per favorire l’evacuazione;
    • Meno di 3 evacuazioni alla settimana.

I sintomi descritti possono raggiungere un’intensità tale da compromettere in modo significativo la qualità della vita; a questi spesso si associano anche sensazione di distensione o dolore addominale.

La normale frequenza di defecazione varia da persona a persona: indicativamente dovrebbe essere tra le tre evacuazioni al giorno e le tre alla settimana.

2. È possibile curare o prevenire la stitichezza attraverso l’alimentazione?

L’approccio con il paziente con stipsi si basa inizialmente su un’anamnesi accurata e l’esame clinico, per definire la causa organica o funzionale della stipsi. Qualunque sia l’origine della stipsi, però, gli esperti affermano che la prevenzione o l’iniziale trattamento dev’essere di tipo dietetico. 

Ecco alcuni consigli per correggere il proprio piano alimentare e ristudiarlo con l’ausilio di un medico specialista o di un dietista:

  • Dieta con adeguato apporto di fibre: prediligere i cereali integrali anziché quelli di farine bianche raffinate;
  • Assumere almeno una porzione di verdura a ogni pasto, cotta o cruda;
  • Consumare ogni giorno 2-3 frutti di medie dimensioni e, quando possibile, mangiare la frutta con la buccia;
  • Mangiare almeno due volte a settimana i legumi. In caso di meteorismo preferirli decorticati e passati;
  • Includere nella propria dieta una porzione di yogurt o di latte fermentato al giorno;
  • Evitare i formaggi fermentati, i fritti e i grassi di origine animale, e zuccheri.

Fondamentale è anche un’adeguata idratazione:

  • Bere almeno 8 tazze di liquidi al giorno, specie acqua o bevande senza caffeina (pari a 1,5-2 litri al dì);
  • Limitare tè e caffè a 3 tazze al giorno;
  • Ridurre l’assunzione di alcol e bevande gassate.

Altri consigli utili sono:

  • Prediligere come esercizio fisico una camminata, un giro in bici o il nuoto;
  • Dedicare il giusto tempo per le proprie funzioni fisiologiche.

Se queste indicazioni non bastano, sarà il medico specialista a prescrivere l’utilizzo di lassativi osmotici, formanti massa, emollienti o, se necessario, associare lassativi stimolanti, supposte o clismi. Il trattamento chirurgico è riservato a correggere patologie sottostanti e solo in casi selezionati e ben studiati di stipsi.

Anna Menasci
Dietista, specializzata in nutrizione nelle malattie renali, dialisi e diabete 1-2. Eroga consulenze nutrizionali per il dimagrimento e si occupa dell’educazione alimentare di bambini e donne in gravidanza. È Consigliere Commissione d’Albo Dietista Ordine TSRM PSTRP PI-LI-GR.

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