Wimed, vicino a chi ne ha bisogno
Il sostegno di Wimed alle associazioni del territorio come gesto di gratitudine e riconoscenza
Il sostegno di Wimed alle associazioni del territorio come gesto di gratitudine e riconoscenza
Il sostegno di Wimed alle associazioni del territorio come gesto di gratitudine e riconoscenza
Grande ammirazione per il loro operato: ecco cos’ha spinto Wimed a donare una carrozzina Winner Kids e 150.000 mascherine chirurgiche a Casa Sollievo Bimbi dell’Associazione VIDAS.
Casa Sollievo Bimbi è uno dei pochi hospice pediatrici in Italia che dal 2019 offre assistenza in cure palliative a bambini e adolescenti con malattie inguaribili, garantendo sostegno anche alle loro famiglie.
A proposito della donazione, Giulia Falavigna, Product Sales Support Wimed, racconta:
«È stato emozionante conoscere di persona una realtà indispensabile per la società. VIDAS assicura infatti dignità e fiducia a chi soffre ed è in difficoltà. Questo messaggio arriva a noi attraverso il loro lavoro concreto ed instancabile e ne faremo sicuramente tesoro».
A maggio, il personale VIDAS ha mostrato al team di Wimed alcuni ambienti dell’hospice pediatrico: le camere di degenza allargate, pensate per accogliere l’intero nucleo familiare, il bagno assistito con vasca idromassaggio e le stanze adibite ad aree giochi per i bambini.
Valentina Belloni, Hospital Pharmacist di Casa Sollievo Bimbi, dichiara:
«Quella di Wimed è stata una donazione inaspettata ma molto gradita. Usiamo quotidianamente la carrozzina per gli spostamenti dei bambini, che ne apprezzano molto i colori sgargianti, e abbiamo fatto scorta di mascherine fino all’anno prossimo, sia per i piccoli pazienti che per le nostre équipe sociosanitarie».
Oltre a Casa Sollievo Bimbi, VIDAS offre ai più piccoli assistenza anche al loro domicilio e attraverso il proprio ciclo diurno, il Day Hospice.
Casa Vidas, invece, è la prima struttura privata no profit di Milano ad accogliere malati terminali dal 2006 e offre gli stessi servizi articolati su 3 percorsi assistenziali anche ai pazienti adulti.
Fin dalla nascita dell’Associazione nel 1982, la fondatrice Giovanna Cavazzoni comprese l’importanza di dedicare a chi non può più guarire cure e attenzioni amorevoli, perché il suo tempo fosse degno di essere vissuto fino all’ultimo istante.