Martina Caironi, una continua conferma
I successi dell’atleta Martina Caironi fanno sognare in vista di Tokyo
I successi dell’atleta Martina Caironi fanno sognare in vista di Tokyo
I successi dell’atleta Martina Caironi fanno sognare in vista di Tokyo
Ai Campionati Italiani Assoluti paralimpici estivi di Concesio (Brescia), del 3 e 4 luglio, Martina Caironi si aggiudica l’argento nei 100 metri e l’oro nel salto in lungo, le sue due specialità. Nello specifico, si è contesa il gradino più alto del podio nella corsa su pista con le sue due grandi rivali Ambra Sabatini e Monica Contrafatto, arrivate rispettivamente al primo e terzo posto.
L’ennesimo trionfo per lei, dopo un’eccellente prestazione agli Europei di giugno in Polonia, ovvero oro in entrambe le discipline. Nei 100 metri, però, Caironi ha superato se stessa stabilendo il nuovo record mondiale di salto in lungo di 5,05mt.
«Era da tempo che cercavo di superare il mio precedente record di 5 mt e questo ha rappresentato una grande botta di fiducia sia per i Campionati Italiani ma soprattutto per le imminenti Paralimpiadi. Per i 100mt, invece, non ero soddisfatta del tempo perché sotto i miei standard abituali, nonostante il primo posto».
L’Europeo è stata la prima gara ufficiale per Martina dopo tanto tempo. Due giorni prima della partenza per i Mondiali di Atletica di Dubai del 2019 ha subito una squalifica di tre mesi per sospetto di uso di sostanze dopanti; in realtà si trattava di una crema cicatrizzante prescritta dal medico federale per una ferita sul moncone.
«È stato un duro colpo. Fortunatamente poi si è accertata la non intenzionalità e l’utilizzo del prodotto esclusivamente per uso terapeutico».
A seguire, però, lo scoppio della pandemia da Covid-19 e il blocco di qualsiasi gara a livello internazionale.
«Durante il lockdown ho fatto solo piccole gare. L’emozione e l’adrenalina che si provano in competizioni del calibro degli Europei, però, è totalmente diversa e bisogna ricordarsi come controllarla. Penso che questo abbia influito sulla mia prestazione nei 100mt. Alle 9 del mattino ero già su di giri quando la gara sarebbe iniziata alle 7 di sera».
In Polonia Martina Caironi ha potuto rivedere i suoi compagni e amici delle altre nazioni. All’appello, però, mancava la sua avversaria storica di salto in lungo, Vanessa Low, atleta di nazionalità australiana con amputazione bilaterale.
«In realtà apparteniamo a due categorie diverse, ma per le competizioni internazionali come le Paralimpiadi gareggiamo insieme. Questo perché non c’è nessun’altra con la sua stessa disabilità. Nonostante la sua condizione sia più grave rispetto alla mia, il suo record è di 5,20mt ovvero il mio prossimo obiettivo».
Appuntamento, quindi, alle Paralimpiadi di Tokyo, dal 23 agosto al 5 settembre.
«Per prepararmi al meglio ho deciso di trasferirmi nel Centro Sportivo Le Fiamme Gialle di Roma così da avere sempre a mia disposizione pista, palestra, piscina ma soprattutto allenatori e fisioterapisti».
Classe 1989, nata ad Alzano Lombardo (Bergamo) ma residente a Bologna, all’età di 17 anni è stata vittima di un incidente stradale che l’ha costretta all’amputazione della gamba sinistra a livello del ginocchio. Lo sport, però, ha sempre fatto parte della sua quotidianità. Ha provato il calcio, la pallavolo, il pattinaggio artistico ma solo dopo il drammatico episodio si è lanciata nel mondo dell’atletica, scoprendo le sue potenzialità ancora nascoste. E così, dopo solo due anni di allenamento, vince il suo primo oro nei 100mt alle Paralimpiadi di Londra del 2012. Il primo di una lunga serie di successi.
Fa parte della FISPES (Federazione Italiana Sport Paralimpici E Sperimentali) in cui ha ricoperto il ruolo di rappresentante degli atleti nel Consiglio. Inoltre, è appena scaduto il suo mandato nella Giunta Nazionale.
Dopo Tokyo Martina non si ferma! Il suo obiettivo, infatti, è arrivare a Parigi 2024 viste le sue ottime performance.
Credits:
Marco Mantovani
FISPES