Cosa può rappresentare l’accesso all’istruzione per una persona anziana? Da un lato, la possibilità di riprendere un percorso di studi interrotto in giovane età per svariati motivi (famiglia, lavoro, possibilità economiche); dall’altro un modo per mantenere la mente attiva e approfondire tematiche di interesse.
In entrambi i casi, esiste una valida soluzione: l’Università della Terza Età, chiamate anche università popolari o “Unitre”. Sono delle istituzioni presenti su tutto il territorio nazionale che funzionano come i normali atenei e sono aperte a chiunque, senza limiti di età. L’offerta formativa è completa e propone sia le materie classiche (letteratura, storia, economica etc.) che quelle più moderne (informatica o comunicazione). Le lezioni sono tenute da professori laureati in aula (senza obbligo di frequenza) ma anche via telematica.
Quali sono i requisiti per iscriversi all’Università della Terza Età?
In realtà sono solamente due:
Come ci si iscrive all’Università della Terza Età?
Per l’iscrizione basta compilare la domanda di richiesta dell’Università di riferimento, almeno un anno prima così da verificare la disponibilità, e consegnare questa documentazione:
L’ultimo passaggio è il pagamento della quota: si tratta di una cifra simbolica, alla portata di tutti, che dà però accesso a un percorso di studi qualificato. L’Unitre deve infatti prevedere almeno 6 corsi all’anno per un minimo di 100 ore di corso ciascuno, ognuno dei quali si conclude con un esame.
Quali sono le differenze rispetto all’Università classica?
L’Università della Terza Età rilascia un attestato di partecipazione al corso di studi, non una laurea riconosciuta a livello legale. Questo perché il fine delle università popolari è promuovere la cultura e l’inserimento della popolazione senior nella vita sociale e culturale.
Nell’ultimo numero della rivista WimedYou abbiamo parlato dell’importanza di garantire la salute, la partecipazione e l’indipendenza di ciascun individuo, anche in terza età. In questo contesto, l’istruzione può avere un ruolo cruciale per mantenere la persona anziana attiva dal punto di vista fisico e soprattutto psicologico.