Come Wimed ha reagito al Covid-19
Il Covid-19 non ha fermato Wimed. Il suo segreto? Smart working e sviluppo del canale digitale
Il Covid-19 non ha fermato Wimed. Il suo segreto? Smart working e sviluppo del canale digitale
Il Covid-19 non ha fermato Wimed. Il suo segreto? Smart working e sviluppo del canale digitale
La pandemia da Covid-19 ha sconvolto i piani di persone e aziende. Tutti hanno dovuto fronteggiare situazioni del tutto nuove. Ma Wimed, realtà specializzata nell’home care e negli ausili per la Terza età e la disabilità, ha percepito in anticipo la gravità della situazione. Gabriella Azimonti, Brand Manager di Wimed, racconta:
«Abbiamo velocemente provveduto ad attivare i nostri contatti per arricchire il catalogo di dispositivi di protezione individuale e attrezzature mediche: abbiamo fornito anche alla Protezione Civile otto milioni di guanti, tre milioni di mascherine, 4.500 termoscanner, 45.000 pulsossimetri… A ciò si aggiungono le consuete altre forniture per ospedali e case di cura come letti e carrozzine».
Wimed, inoltre, ha subito riorganizzato procedure, ordini, consegne e introdotto lo smart working in azienda quando possibile. Il magazzino e assistenza tecnica, ad esempio, sono rimasti sempre operativi in presenza.
«Sin da subito sono stati messi in sicurezza tutti gli ambienti di lavoro, pronti ad accogliere i collaboratori alla riapertura. Nei mesi successivi è stato regolarizzato lo smart working anche da un punto di vista contrattuale: ora è una prassi lavorativa utile sia all’azienda che alla persona, al di là dell’emergenza».
Wimed ha poi voluto investire su nuove idee ed energie per lo sviluppo di progetti innovativi:
«Se per gli incontri in presenza bisognerà attendere ancora qualche tempo, Wimed ha colto l’occasione per evolvere anche il proprio modo di comunicare, esplorando le opportunità date dal digitale con i canali social».